Mobbinglossario

Bossing

Il bossing consiste in una forma peculiare di molestia psicologica che viene attuata con il preciso scopo di indurre il dipendente alle dimissioni, spesso per l’impossibilità di poterlo licenziare senza dovere versare costosi incentivi all’esodo. Il bossing può concretizzarsi in modalità differenti ma con lo scopo comune di creare un clima di tensione intollerabile attraverso atteggiamenti severi, minacce e rimproveri costanti, la revoca di benefit meritati e utili, l’abuso di strumenti di controllo, azioni di sabotaggio, oppure affidando alla vittima compiti degradanti e dequalificanti rispetto al profilo professionale del lavoratore, privandolo così di ogni opportunità di crescita personale e di carriera. Il bossing è di solito orientato dall’alto verso il basso, quindi dal datore di lavoro o dal dirigente nei confronti del dipendente, ed è per questo anche detto mobbing verticale.

Fonte: Wikipedia

 

Bullismo

È una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione come bersagli facili e incapaci di difendersi. L’accezione è principalmente utilizzata per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici, e più in generale di contesti sociali riservati ai più giovani. Comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nell’ambito delle forze armate. Con l’avvento di Internet e dei social si è andato delineando un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyber-bullismo.

Fonte: Wikipedia

 

Meritocrazia

Neologismo coniato dal sociologo britannico Michael Young negli anni 1950. È un concetto usato in origine per indicare una forma di governo distopica nella quale la posizione sociale di un individuo viene determinata dal suo quoziente intellettivo e dalla sua attitudine al lavoro. A questo uso del termine in senso dispregiativo si è affiancata col passare del tempo un’accezione più positiva, specialmente in Italia, tesa a indicare una forma di governo dove le cariche pubbliche, amministrative, e qualsiasi ruolo o professione che richieda responsabilità nei confronti di altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza a lobby, o altri tipi di conoscenze famigliari (nepotismo e, in senso allargato, clientelismo) o di casta economica.

Fonte: Wikipedia

 

Mobbing

Vocabolo inglese dal verbo to mob (assalire), già utilizzato in etologia per indicare l’assalto collettivo portato da uno stormo di uccelli a un individuo isolato. Per estensione: comportamento vessatorio esercitato tramite violenze psicologiche all’interno di un gruppo verso un individuo che si vuole isolare, emarginare o allontanare. I comportamenti e le azioni possono sfociare in vera e propria violenza ed aggressione fisica, perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. Esempi tipici potrebbero essere angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, insulti, maldicenze, aggressioni fisiche e verbali, ostracizzazione. A questi vanno aggiunte anche situazioni suscettibili di creare imbarazzo. Essere ripetutamente e volutamente messi in tali situazioni potrebbe creare stati psicologici simili a quelli dovuti ad aggressione, favorendo degli atteggiamenti di colpevolizzazione della vittima.

Fonte: Wikipedia

 

Nepotismo

Con il termine nepotismo si indica la tendenza, da parte di detentori di autorità o di particolari poteri, a favorire i propri parenti a causa della loro relazione familiare e indipendentemente dalle loro reali abilità e competenze. Il termine deriva dalla parola latina nepos (nipote), e viene generalmente usato in senso spregiativo. All’interno delle istituzioni accademiche, quando singoli individui o gruppi di potere riescono ad imporre il proprio tornaconto personale e a favorire parenti o amici, si parla di baronia.

Fonte: Wikipedia

 

Nonnismo

Con questo termine viene comunemente indicato un insieme di atti e pratiche destinate a simboleggiare l’ingresso di un individuo in un particolare gruppo sociale. Il fenomeno riguarderebbe quindi i gruppi sociali organizzati, ma viene quasi sempre utilizzato per indicare comportamenti vessatori nell’ambito delle forze armate; tuttavia può manifestarsi anche in altri contesti e può essere conseguenza o espressione di mobbing. Nella fenomenologia del nonnismo si parte dai semplici atti di superiorità (insulti pesanti, scherzi balordi e insensati) fino ad atti di gravità maggiore: furto, lesioni, disturbo costante psicofisico della vittima, atti di persecuzione, denigratori, discriminatori e di devastazione, ed anche di tipo razzista. Spesso si risolve in veri e propri atti persecutori fini a se stessi, con vessazioni di ogni sorta, fino a sfociare, in casi non rarissimi, persino nel suicidio o nell’omicidio.

Fonte: Wikipedia

 

Stalking

Si tratta di un termine di origine inglese utilizzato in italiano per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, detto stalker, che affliggono un’altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana. Il persecutore può essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, un collega, un ex-compagno o ex-compagna che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito. In altri casi ci si trova, invece, davanti a persone con problemi di interazione sociale, che agiscono in questo modo con l’intento di stabilire una relazione imponendo la propria presenza e insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa.

Fonte: Wikipedia

 

Straining

Lo Straining, dall’inglese “to strain”, ha un significato molto simile a quello di “to stress”, stringere, distorcere, mettere sotto pressione. Il termine indica, infatti, una situazione di stress forzato sul posto di lavoro, di gran lunga maggiore di quello richiesto normalmente al lavoratore nello svolgimento dei propri compiti. La vittima subisce da parte dell’aggressore (lo strainer) che solitamente è un superiore, almeno un’azione ostile e stressante, i cui effetti negativi sono di durata costante nel tempo. La vittima si trova inoltre in persistente inferiorità rispetto allo strainer, la cui azione viene diretta volontariamente contro una o più persone, sempre in maniera discriminante. L’aggressore agisce sempre con lo scopo di emarginare e togliersi di torno un soggetto considerato fastidioso, scomodo, per favorire qualcun altro di suo interesse, o spesso perché sente minacciata la sua carriera dalle qualità o dall’efficienza di un collega.

Fonte: biancolavoro.it


 

Bibliografia

 

Il metodo antistronzi

Titolo originale: The No Asshole Rule
Robert Sutton, U.S.A. 2007.
Elliot Edizioni.
Pagine: 223.

 

Mobbing

Conoscerlo per vincerlo.
Harald Ege, Italia 2002.
Franco Angeli Editore.
Pagine: 176.

 

Le forme del mobbing

Cause e conseguenze di dinamiche organizzative disfunzionali.
A cura di Giuseppe Favretto, Italia 2005.
Raffaello Cortina Editore.

 

Mobbing

Storia di una donna che non si arrende.
Caterina Ferraro Pelle, Italia 2010.
Memori Editore.

 

Mobbing: virus organizzativo

Prevenire e contrastare il mobbing e i comportamenti negativi sul lavoro.
Gabriele Giorgi e Vincenzo Majer, Italia 2009.
Giunti Editore.
Pagine: 208.